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 L’Unità di Karate-do e Zen a Fudenji  
versione integrale dell'articolo apparso sulla Gazzetta di Parma del Sbatao 18 Giugno 2005 

Fudenji ospiterà dal 16 al 19 Giugno 2005 l’ottava edizione del Ken Zen Ichinyo Gasshuku, il Gasshuku (raduno di pratica) dell’unità di Karate-Do e Zen. Il raduno sarà condotto come di consueto dal Maestro Paolo Taigō Spongia, allievo e rappresentante per l’Italia del grande Maestro Morio Higaonna, una leggenda vivente delle arti marziali, preminente figura mondiale del Goju-Ryu Karate-Do.
Il Raduno si concluderà con una pubblica dimostrazione offerta dal Maestro Spongia e dai suoi allievi che si terrà alle ore15 pressolo stesso Monastero Fudenji.
Paolo Taigō Spongia è un monaco novizio Zen Soto ordinato nel 2002 dal Maestro F.Taiten Guareschi dopo dieci anni di discepolato laico.
L’esperienza di questo ‘laboratorio’a Fudenji per la comprensione dell’intima comunione tra pratica Zen e Karate-Do riverbera nel mondo.
Sensei Spongia (Sensei  è l’appellativo usato in Giappone per gli insegnanti) ha condotto in Olanda con grande successo negli ultimi anni due edizioni di Ken Zen Ichinyo Gasshuku che hanno visto la partecipazione numerosa ed entusiasta di Karateka provenienti da Olanda, Germania e Belgio, che hanno condiviso tre giorni di vita in comune trascorsa tra intensi allenamenti, conferenze di Sensei Spongia, e pratica Zen.
Paolo Spongia è stato invitato a condurre un simile raduno nei prossimi mesi in Germania.
Nel Luglio 2004 durante la sua ennesima permanenza ad Okinawa, l’isola dove è nato il Karate in Giappone, 300 persone si sono sedute in Zazen (la meditazione seduta) nel Budokan insieme a Sensei Spongia e al suo Insegnante il Maestro Higaonna, evento che ha avuto grande risonanza in Giappone.
Pochi insegnanti di Karate-Do giapponesi hanno la tua  preoccupazione di realizzare l’ideale unità di Karate-Do e Zen e pochi perseguono questo obiettivo con la tua sincerità e determinazione, continua su questa strada che è l’unica che potrà preservare e diffondere l’essenza del Karate-do di Okinawa’
con queste parole Sakiyama Sogen Roshi, il pluriottantenne famoso Maestro Zen di Okinawa, ha salutato Sensei Spongia nel Luglio scorso. Sakiyama Roshi è stato il Maestro Zen del fondatore del Matsubayashi Ryu (una derivazione dello stile Shorin Ryu), Sensei Shoshin Nagamine, nonchè di Morio Higaonna Sensei, e, in gioventù allievo del fondatore del Goju-Ryu, Chojun Miyagi Sensei.
Un autentico pezzo di storia vivente del Karate-Do e dello Zen.
Ecco il prestigioso ‘curriculum marziale’ di Paolo Taigō Spongia:

-     Capo Istruttore e Responsabile nazionale della IOGKF, la Scuola del Maestro Morio Higaonna. Il lavoro svolto negli ultimi 12 anni da Sensei Spongia attraverso la conduzione di Gasshukus, Seminari e formazione di insegnanti ha portato la IOGKF Italia ad essere considerata come una delle poche autentiche scuole di Karate-Do Tradizionale in Italia e apprezzata per l’alto standard qualitativo tecnico e morale dei suo membri.

-     Nel 2001 la IOGKF Italia organizza il XIX Gasshuku Europeo condotto da Higaonna Sensei e i suoi allievi più prestigiosi che vede 400 Karateka provenienti da tutto il mondo riuniti in una settimana di intensa pratica. E’ la prima volta in Italia che un tale numero di praticanti di Karate si riunisce da ogni parte del mondo per allenarsi senza alcuna finalità agonistica.

-     Cintura Nera 5° Dan. Dal 3° al  5° dan conseguiti in Okinawa, Giappone, superando i durissimi esami (la scuola del Maestro Higaonna è famosa per la selettività e durezza delle prove d’esame) esaminato oltre che da Higaonna Sensei da An'ichi Miyagi Sensei (discepolo e successore del fondatore Chojun Miyagi) e Shuichi Aragaki Sensei (discepolo diretto dello stesso fondatore).

-     Maestro specializzato della Federazione Italiana.

-     Fondatore e insegnante del Tora Kan Dojo di Roma che vede quest’anno il ventennale della sua fondazione. Paticanti da tutto il mondo, anche di altri stili di Karate, fanno tappa obbligata al Tora Kan Dojo quando sono in Italia.

-    Ha scritto numerosi articoli pubblicati da varie testate quali: 'Samurai' 'Arti d'Oriente' 'Quaderni d'Oriente' 'International Newsletter IOGKF' ed altre.

Altre informazioni sulle attività della IOGKF Italia e articoli sul tema possono essere consultati sul sito: www.iogkf.it

 

Incontriamo il Maestro Spongia e gli poniamo qualche domanda.

D.: Può esprimerci il concetto di Ken Zen Ichinyo ?

Paolo Spongia: Il Maestro Higaonna telefonandoci per augurare un buona pratica ai Karateka che hanno preso parte al Gasshuku che ho condotto in Olanda lo scorso anno disse: ‘Solo approfondendo la pratica dello Zen si può cogliere l’essenza del Karate-Do’ a sua volta il Maestro Guareschi ha affermato: ‘senza Zen niente Do’ e ancora qualche anno prima : ‘oggi il Budo (la Via delle Arti Marziali) ha tanto bisogno dello Zen e lo Zen del Budo’.
Il Karate è oggi conosciuto e si è diffuso nel mondo in una versione esclusivamente sportivo-agonistica. L’essere umano cerca sempre delle scorciatoie perdendo inevitabilmente l’orientamento. Questo ha fatto sì che anche il concetto di Shiai, che  definiva il confronto competitivo nelle arti marziali, sia stato completamente snaturato. Shiai significa ‘provare insieme’, ovvero il confronto è inteso come occasione per mettersi alla prova, per verificarsi con l’aiuto dell’avversario verso un obiettivo comune che è quello di approfondire la propria pratica. Oggi, da mezzo, la competizione è divenuta fine. L’obiettivo è vincere e non perdere sacrificando il prezioso bagaglio tecnico, educativo, morale e culturale sull’altare del podio. Ma abbiamo tutti i giorni davanti agli occhi gli effetti di questa mentalità sportiva… L’essenza della pratica del Budo e pertanto del Karate-Do è percorrere una Via verso l’eccellenza dell’uomo nella sua unità di corpo-mente. Lo Zen, attraverso l’Insegnamento di un autentico Maestro, può favorire questo cambiamento di prospettiva che può far ritrovare l’orientamento alla propria pratica ai Karateka di oggi. E’ evidente che non si deve cadere nella trappola di facili commistioni new age ma che si deve con coerenza e sincerità percorrere entrambe le Vie, sotto la guida di Insegnanti, per poter infine realizzare la loro unità. Ci vuole quindi la guida del Maestro Zen ma anche del Maestro del Budo che possa trasmettere l’essenza della disciplina.

D.: La relazione con il Maestro Guareschi ha pertanto favorito il suo ‘orientamento’ ?

Paolo Spongia: La relazione tra Maestro e discepolo è intima e inesprimibile, è un’alchimia.

Provo profonda riconoscenza verso il Maestro Taiten, l’incontro con Lui ha radicalmente trasformato la mia vita e la mia pratica del Karate-Do. Il suo esempio, la sua vita, sono la concreta, incarnata espressione di quell’unificazione tra corpo e mente in una presenza totale che è l’obiettivo ultimo della pratica del Budo.
Come posso trasporre i principi della pratica del Karate-Do nella mia vita quotidiana ?
Questa domanda è stato il Koan che mi ha accompagnato sin dall’inizio del mio cammino sulla Via del Karate-Do, il Maestro Taiten mi offre momento dopo momento la risposta.
Fudenji e la pratica che vi si persegue possono essere l’occasione per rivitalizzare di nuova linfa il Budo d’Italia e d’Europa.
Spero nei prossimi anni di poter organizzare in Salsomaggiore il Gasshuku Europeo IOGKF, in Spagna nel prossimo mese di Luglio presenterò la candidatura dell’Italia, sarebbe una grandiosa occasione per condividere Fudenji con praticanti di Karate-do provenienti da tutto il mondo.

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