di Paolo Spongia
Avevo incontrato per la prima volta il Maestro Higaonna a Mosca nel mese di Luglio 1996 in occasione del Gasshuku Europeo, su presentazione di Sensei Sudo Tanaka, uno dei suoi allievi più anziani, che avevo seguito fin dal 1993. Limpressione fu forte, ma un vero contatto umano era mancato a causa dellorganizzazione del raduno che solo sporadicamente permetteva contatti diretti e personali con Sensei. In particolare il Capo Istruttore Russo Alexander Filimonov, efficente organizzatore del Gasshuku, forse per deformazione professionale (ha lavorato per il Kgb ) non permetteva la benchè minima trasgressione alla schedule del raduno e da efficentissima guardia del corpo ha reso quasi inavvicinabile Higaonna Sensei .
Un momento di relativa intimità cè stata quando il Maestro ci ha convocato nella sua stanza.
Laddove, al cospetto di tutta la commissione del comitato esecutivo europeo della IOGKF composto dai capo istruttori di Olanda, Germania, Danimarca, Israele e Inghilterra, siamo stati sottoposti ad una sorta di terzo grado.
Durante gli allenamenti siamo stati osservati, oserei dire analizzati, dallo sguardo attento di Higaonna Sensei. Al termine del Gasshuku, dopo che Higaonna Sensei mi ha dato ufficialmente incarico di rappresentarlo in Italia come capo istruttore,abbiamo chiesto al Maestro quando sarebbe stato possibile averlo per la prima volta in Italia. Con nostra grande sorpresa (conoscendo la fitta agenda di Sensei ) ci ha detto che dal 5 Febbraio sarebbe dovuto essere a Parigi per un Gasshuku, pertanto potevamo organizzare per il primo ed il due di Febbraio.
Quando a Settembre sulla newsletter della IOGKF abbiamo visto tra le date degli impegni del Maestro : 1-2 Febbraio Italy abbiamo pensato che era ora di rimboccarci le maniche per preparare degnamente levento.
Abbiamo chiesto ripetutamente via fax alla moglie del Maestro Higaonna, Alanna, di comunicarci le precise date di arrivo e partenza del Maestro per poter organizzare al meglio. Ma a causa di problemi logistici (non sapevano se Higaonna Sensei sarebbe arrivato da Okinawa o dagli Stati Uniti) abbiamo saputo le date solo nelle ultime 2 settimane.
Finalmente il 30 Gennaio 1996 alle ore 22:10 è atterrato a Fiumicino il volo proveniente da Okinawa via Londra.
Dopo unora di attesa non vedevo ancora uscire Sensei il quale era in attesa del suo bagaglio che era andato smarrito, previdentemente il Maestro aveva un Karategi nel suo bagaglio a mano.
Poi eccolo finalmente arrivare salutandomi da lontano con la mano.
Higaonna Sensei era per la prima volta in Italia, questa sarebbe stata una data storica per il Goju-Ryu e per il Karate-do italiano.
Immaginavo il bagaglio smarrito di Higaonna Sensei come una grande valigia, visto il lungo periodo di viaggi che affrontava, invece quando ci è stata riconsegnata, due giorni dopo, si trattava di una piccola borsa.
Dopo essere passati ad effettuare il check in allalbergo nel quale Sensei avrebbe alloggiato, ci siamo seduti al tavolo di un bar.
Mi sembrava impossibile che Higaonna Sensei fosse finalmente qui con noi, a parlare come se ci conoscessimo da sempre.
Immaginavo che il giorno successivo il Maestro avrebbe voluto riposare in vista dellimpegno dello Stage che sarebbe iniziato il 1 Febbraio, invece: "domattina allenamento Kata.." e così la mattina del 31 eccoci al Tora Kan Dojo di buon ora.
Entrando rispettosamente nel nostro Dojo, Higaonna Sensei ha mostrato grande interesse soffermandosi ad osservare tutti i particolari della sala.
In particolare è rimasto assorto per lunghi minuti a contemplare la grande immagine del Maestro Taisen Deshimaru seduto in Zazen.
Mi ha chiesto poi circa la pratica Zen nel nostro Dojo e circa il Maestro Deshimaru (non sapeva che era morto) e il Maestro Taiten Guareschi. Il Maestro è rimasto molto colpito dallatmosfera che regna nel Dojo ed ha espresso il suo apprezzamento nel vedere che il nostro Dojo curi particolari e pratiche così importanti.
Abbiamo così iniziato ad allenarci in unoccasione straordinaria e di inestimabile valore sotto la guida attenta di Morio Higaonna Shihan.
Alla Tora Kan, un piccolo Dojo di Roma, stava avvenendo qualcosa di straordinario: si ripeteva la trasmissione diretta, da cuore a cuore, della tradizione del Goju-Ryu di Okinawa.
Higaonna Shihan, uno dei più grandi maestri viventi di Karate, il successore del Maestro Chojun Miyagi, mi stava insegnando come a lui aveva insegnato AnIchi Miyagi Sensei al giardino Dojo e come Chojun Miyagi Sensei aveva insegnato ad AnIchi.
Terminato lallenamento ci spostiamo a casa mia dove mia moglie ci attendeva per pranzo.
Qui è continuata la nostra pratica. Ogni momento libero, ogni occasione è stata per il Maestro oggetto di insegnamento.
Mi ha parlato della storia del Goju-Ryu, dei suoi ricordi, di episodi inediti... Latmosfera è sempre stata molto distesa, il Maestro evidentemente a suo agio con noi, ci ha raccontato divertenti episodi della sua vita, anche familiare, dimostrandoci una familiarità inattesa. Ci ha raccontato della sua pratica di baby sitting di suo figlio Erik mentre la moglie era impegnata nel lavoro. Di come ha risolto il problema del cane (hanno tre cani) che gli masticava la sua collezione di riviste di Arti Marziali mettendogli a disposizione unapposito scatolone di Riviste già masticate ed altri esilaranti episodi.
Ho espresso al Maestro il giorno della sua partenza la sensazione di familiarità che ho provato in questi giorni, come se fossi stato da sempre suo allievo e con mia grande emozione Egli mi ha confermato da parte sua lo stesso sentimento.
Una frase mi ha molto toccato, frase che il Maestro mi ha detto la mattina del 31 dopo aver pranzato insieme: "...Chiedimi quello che vuoi, chiedimi di insegnarti ciò che vuoi, il mio corpo è il tuo...", non credo che il Maestro potesse esprimere meglio la sua fiducia nei miei confronti..
Il primo ed il due di Febbraio si è svolto lo Stage del quale molti di voi sono stati entusiasti testimoni.
Volevamo che Higaonna Sensei non ripartisse senza aver visto le bellezze di Roma, così avevamo pensato di dedicare la mattina del 3 Febbraio alla visita della città invece Sensei ha detto: "allenamento..." e così è stato anche la mattina della sua partenza, alle 11:00 doveva essere a Fiumicino e alle 08:30 eravamo alla Tora Kan ad allenarci, inoltre il Lunedì sera aveva già deciso di fare lezione alla Tora Kan.
Higaonna Sensei ha voluto così ,con nostro grande piacere, dedicarci ogni momento libero tanto che siamo riusciti a mostrargli le bellezze di Roma solo per brevissimi istanti.
In uno di questi densi momenti, dopo essere stato assorto di fronte alle rovine del Foro ci ha parlato dellimportanza della tradizione culturale senza la quale nessuno sviluppo umano è possibile, Higaonna Sensei ci ha espresso la sua preoccupazione riguardo allo stato attuale di degrado della tradizione del Karate-Do e del Goju-Ryu in particolare e quanto sia importante che ognuno di noi si senta responsabile affinchè questo inestimabile tesoro culturale non vada perduto.
Allaeroporto in attesa dellimbarco abbiamo avuto unaltra ora di preziosa conversazione con Higaonna Sensei in cui tra laltro il Maestro ha voluto prendere nota in giapponese dei nomi di tutte le persone incontrate e dei luoghi visitati durante la sua permanenza a Roma.
Ci ha salutato con un arrivederci a Sheffield a Luglio in occasione del Gasshuku Europeo.Arrivederci Maestro, non posso esprimere a parole la gratitudine che provo per il Suo insegnamento e lemozione e la soddisfazione di averLe vissuto accanto in questi preziosi momenti. Voglio esprimere anche la mia gratitudine a Sudo Sensei che ci ha guidato fino a offrirci loccasione di ottenere, attraverso la sua presentazione, questa grande opportunità.